Archivio


L’Archivio della Socìetas Raffaello Sanzio – concepito da Claudia Castellucci e riconosciuto dal MiBAC – Sovrintendenza dell’Emilia-Romagna di “interesse storico particolarmente importante” – è dal 2012 in corso di documentazione archivistica a cura delle docenti accademiche greche Eleni Papalexiou e Avra Xepapadakou, con il supporto di un gruppo di archivisti e ricercatori specializzati.

Il fondo è conservato a Cesena, presso il Teatro Comandini. Realizzato a partire dalla fondazione della compagnia, nel 1981, comprende copioni, disegni, materiali audio e video, dichiarazioni, programmi di sala, rassegne stampa, carteggi con critici e artisti, manifesti e locandine, foto e pubblicazioni.

Il processo di documentazione e digitalizzazione è stato reso possibile dai progetti di ricerca Archivio (Università di Creta, 2012-2013), A.R.C.H. (Archival Research & Cultural Heritage, Università di Atene, 2013-2015, finanziato dall’Unione Europea) e CREARCH (Creative European Archives as Innovative Cultural Hubs, Università del Peloponneso, 2018-2021, Programma “Europa Creativa”) – con il coordinamento delle docenti Papalexiou e Xepapadakou e sotto l’egida di Societas.

Diverse istituzioni accademiche e culturali italiane hanno recentemente manifestato il loro interesse a collaborare con l’Archivio. Tra queste l’Università di Bologna, la Fondazione Cineteca di Bologna e l’Archivio di Stato di Cesena


Archivio Socìetas Raffaello Sanzio

Direzione: Claudia Castellucci
Curatrice, consulente accademica: dott. ssa Eleni Papalexiou
Curatrice, consulente alla documentazione: dott. ssa Avra Xepapadakou
Assistenti alla direzione: Benedetta Briglia, Cristina Ventrucci

Consulente archivistica: Valia Vraka
Consulente di redazione: dott.ssa Io Manolessou
Ricercatrice principale: Paraskevi Damala
Ricerca periodica: Laboratorio permanente Archivio ARS di Cesena
Si ringrazia Anna Fiaccarini della Cineteca di Bologna

Per richieste di consultazione: info@arch-uoa.com
www.arch-srs.com
(sito indipendente gestito dalle dott. sse Eleni Papalexiou e Avra Xepapadakou)

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