Schwanengesang D744.
Concezione e regia: Romeo Castellucci
Musiche: Franz Schubert
Interferenze: Scott Gibbons
Collaborazione artistica: Silvia Costa
Drammaturgia: Christian Longchamp
Con: Valérie Dréville, Kerstin Avemo (soprano) e Alain Franco (pianista)
Realizzazione dei costumi: Laura Dondoli e Sofia Vannini
Produzione: Benedetta Briglia
Organizzazione: Gilda Biasini, Giulia Colla
Amministrazione: Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci
Consulenza amministrativa: Massimiliano Coli
Fotografie: Christophe Raynaud de Lage
Produzione: Societas
Coproduzione: Festival d’Avignon, La Monnaie/De Munt (Bruxelles)
Il titolo – che significa “Canto del cigno” – viene da un Lied di Schubert che, cantato insieme ad altri, costituisce questa serata di canzoni. Siamo insieme, di nuovo, nella caverna inattuale del cavo di un teatro, ad ascoltare della musica schubertiana. Tutto scorre semplice, letterale, apparentemente senza conflitti. Ma mentre sono seduto nel buio ad ascoltare nasce una domanda: come fa questa donna che canta ad aver vissuto ciò che io stesso non ho mai vissuto; eppure – si – sono certo di averlo fatto un tempo. Come fa a conoscere la mia intimità più a fondo di me stesso? Qual è l’origine della sua canzone che tocca così profondamente la mia origine? E che origine hanno queste mie lacrime, ora, prive di contenuto e diametralmente opposte al sentimentalismo – che odio – ?
Romeo Castellucci