Puerilia 2014

Puerilia, giornate di Puericultura teatrale
dirette da Chiara Guidi

IV Edizione
13 Marzo ‐13 Aprile 2014
Cesena, Teatro Comandini

 

METODO ERRANTE
ovvero come inseguire una pratica in tre movimenti

 

Dagli anni ’90, Chiara Guidi ha ideato originali forme di teatro per e con l’infanzia generando un teatro d’arte infantile conosciuto non solo in Italia e in Europa ma anche in alcuni paesi quali Giappone, Cile, Australia, Taiwan, Corea. L’attenzione al pubblico infantile ha dato vita a un’arte che fonde il teatro e il gioco, facendo dello spettacolo un luogo franco per la sperimentazione e la conoscenza diretta del mondo
da parte dei bambini e degli stessi adulti, insegnanti, genitori, attori.

La pluriennale ricerca sulle azioni mimetiche infantili iniziata con la Scuola sperimentale di teatro infantile (1995‐1998, Premio speciale UBU), cresciuta negli anni con le regie e i laboratori, è all’origine della creazione di Puerilia, festival di puericultura teatrale (Premio speciale UBU 2013) che nelle prime edizioni ha presentato al pubblico infantile opere destinate agli adulti dopo un prologo composto da Chiara Guidi e dall’artista ospite, per agganciare l’interesse dei bambini e dei loro accompagnatori alla qualità speciale dell’arte, in un contesto contemporaneo di entropia e di degrado diffuso delle immagini.

Nel 2014, la quarta edizione di Puerilia, si concentra sul Metodo che sottende il Teatro d’arte infantile praticato in questi anni da Chiara Guidi e su questo organizza il discorso nominandolo Metodo errante, ovvero una ‘pratica in tre movimenti’. L’anno 2014 è il primo di una triennalità dedicata allo sviluppo e alla applicazione del Metodo.

Punto di partenza è la creazione di una relazione d’arte tra attori, educatori e bambini sul terreno delle arti performative per invertire, errando, la dinamica didattica, andando da ciò che si conosce a ciò che non si conosce.
In questo modo il teatro aderisce concettualmente alla funzione inventiva e pragmatica della conoscenza praticata dai bambini, ma rifiuta la rappresentazione dello stereotipo della fantasia infantile per assumere seriamente la procedura primitiva del loro sguardo tattile.

Errando, pur mantenendo salda la meta, il metodo strutturalmente chiama ad agire e per rispondere alle variabili introdotte dai bambini cerca quella plasticità necessaria per mantenere un preciso ordine narrativo senza scadere in un semplice gioco di improvvisazione. L’arte ricostruisce un mondo i cui principi compositivi alternativi invitano a ripensare la realtà, e entrano nella rete di relazioni complesse in cui si articolano le nostre conoscenze. La stessa cosa accade nel racconto fiabesco. I principi compositivi della fiaba ci trasformano e spostano lo sguardo, lo rendono diverso, e chiamano a una diversa coscienza del nostro pensiero.

Il legame con la scuola è fondante, perché il Metodo errante è un modo di vivere insieme la conoscenza del mondo con un’altra angolazione dello sguardo, che l’arte della rappresentazione può suscitare. Uno sguardo obliquo e maieutico, che si realizza nella relazione.
Il ‘primo movimento’ nasce dalla relazione di Chiara Guidi con gli insegnanti, e con tutti coloro che accompagnano i bambini all’incontro con le forme di questo teatro. Lo scopo non è spiegarle: attraverso un dialogo suscitato da esempi, ascolti e immagini l’attenzione deve concentrarsi sulla possibilità, propria dell’arte, di concepire un nuovo modo di ordinare e scoprire ciò che si conosce, e sulla possibilità di generare un’esperienza che non aumenta il sapere, non risponde a domande, ma le genera.
Per questo, dopo la visione dello spettacolo, gli insegnanti saranno chiamati anche nell’ambito didattico a rielaborare quanto hanno visto risvegliando altre domande, immaginando altre storie e altre azioni interrogando con fiducia la propria ispirazione e quella dei propri interlocutori bambini. La narrazione che ne scaturirà si attarderà sui particolari e sui rapporti che circondano le cose preservando la forza in potenza che l’esperienza racchiude, per dare voce a quei molteplici livelli di realtà che solitamente una forma racchiude. Solo in questo modo il racconto rende conto del mondo e lo preserva. Il ‘primo movimento’ si sviluppa anche attraverso il seminario Potere anacronistico dell’anima, corso di aggiornamento per insegnanti di ogni ordine e grado tenuto da Chiara Guidi parallelamente agli eventi Puerilia.
Il ‘secondo movimento’ coinvolge gli attori in un laboratorio nel quale si dimostra e sperimenta il metodo, narrativo e figurativo insieme, attraverso azioni mimiche che mettono in gioco i due fronti della rappresentazione: l’azione e la ricezione. Dall’incontro con gli attori, Chiara Guidi concepisce e dà forma a strutture drammaturgiche essenziali, affinché di fronte agli occhi di un bambino il lavoro dell’attore possa affinarsi e cercare quella necessità capace di sorreggere la finzione.
In Puerilia 2014 due titoli ispireranno le rappresentazioni che nasceranno all’interno del Laboratorio: La schiena di Arlecchino e La terra dei lombrichi.
Entrambi gli spettacoli sono forme teatrali aperte, che hanno cioè bisogno dei bambini per comporsi e per compiersi. Entrambi, di schiena e sottoterra, prendono in considerazione il lato nascosto delle cose.
Il ‘terzo movimento’ chiama i bambini a teatro e li pone davanti ad un’ azione che li invita ad entrare letteralmente in gioco dentro lo spazio scenico per determinare l’andamento della vicenda con le loro decisioni o con i loro interventi. Sono chiamati a mettere in atto la loro capacità innata di imprimere una svolta, di trasformare, di creare. La forma li conduce sulle tracce di qualcosa, ne ridesta la fantasia ripristinando un mondo animato, mette in moto l’azione e il pensiero in base a ciò che vedono, spinge alla forza irrazionale facendo leva sull’emozione, il ritmo e la composizione. Errando, bambini e attori si incontrano in uno spazio che sorge dalla loro relazione, si pongono nel punto in cui la visione genera domande, realizzano insieme il passaggio alchemico dal noto all’ignoto, la relazione tra arte e reale, e di schiena e sottoterra, scoprono in modo nuovo ciò che già conoscono.

 

Puerilia 2014 vuole mettere a fuoco l’elaborazione di un metodo, la cui ricerca proseguirà nei prossimi anni, nel quale la fase di creazione e preparazione dello spettacolo e la stessa rappresentazione coinvolgeranno, attraverso tappe e tempi differenziati, bambini, insegnanti, e attori. In particolare gli attori (e tutti coloro che desiderano esserlo), avranno la possibilità di mettere alla prova il lavoro svolto in fase laboratoriale insieme a un gruppo di bambini ogni volta diverso e di verificarne poi l’esperienza e criticarla.

 

Puerilia è realizzato da Societas con il sostegno di Comune di Cesena/Assessorato ai Servizi e alle Istituzioni Culturali, Regione Emilia Romagna e la collaborazione di Teatro Bonci/Emilia Romagna Teatro Fondazione, Coop Adriatica nell’ambito di Ravenna 2019 Prove Tecniche.

 

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