Essere Primitivo 2017
idee e spettacoli di una compagnia di ragazzi
a cura di Chiara Guidi
Teatro Comandini - Cesena
sabato 18 novembre - programma completo
18/11/2017 - 18/11/2017
h 17.30____________________________________________________________
Partenze installazione
di Sofia Maccherozzi
Partorire e lasciar partire.
In terra i moti del corpo e gli attraversamenti.
Un soffio lieve sale al cielo. Danzano fili, strappi e cuciture.
È un ricamo di lunarie pallide e fragili. È il luogo dell’anima.
h 18.00____________________________________________________________
Edipo sveglia il tempo spettacolo
di Chiara Guidi con gli studenti delle scuole superiori di Cesena
con Alessandro Bianco, Maria Teresa Capponcelli, Nicola Capponcelli, Federica D’Isita, Federica Guaiana, Lucia Lazzarini, Laura Leonardi, Luca Mazzoni, Eleonora Pezzi, Francesca Rossi, Marco Sanchirico, Alessia Severi, Giosuè Vaccari, Filippo Zimmermann, Pietro Zoffoli
Si ringraziano per la collaborazione le professoresse Roberta Ioli e Gabriela Mattei.
Nella tragedia di Sofocle il tempo è lo spazio nel quale viene raccontata una storia dimenticata. I testimoni la ricordano e guidano l’azione che si svolge tutta in un giorno. Però, in quel giorno, ci sono molti anni. Il prima è nel presente e il presente è l’immagine più intima del passato che proietta un nuovo inizio nel futuro. È un enigma come quello posto dalla Sfinge a Edipo, il quale, quando appare, è sempre contemporaneamente bambino, uomo e vecchio. La sua storia si ripete all’infinito, come il ciclo delle stagioni. Molti autori hanno rivolto lo sguardo a Edipo e ne hanno scritto la storia. Lo facciamo anche noi, partendo dal testo di Sofocle per poi rubare a André Gide una frase della sua tragedia. Scrive: «(…) Capitemi bene, ragazzi miei. Ognuno di noi nell’adolescenza incontra all’inizio del suo cammino un mostro che gli mette davanti un enigma che gli impedisce di procedere. E, benché a ciascuno di noi faccia una domanda differente, persuadetevi che a ognuna delle sue domande la risposta resta la stessa, che non c’è una sola e identica risposta a domande così diverse, e questa risposta unica è l’Uomo e quest’Uomo unico per ciascuno di noi è “Se stesso”».
h 19.00____________________________________________________________
mappa dal nuovo mondo
#1. ma intanto ci eravamo limitati a stare sulla zattera con i nostri contemporanei certo non sospettabili di romanticismo
performance/studio a cura di n.o.m.e.
#1. è il primo frammento di uno studio debitore, almeno nella sua genesi, de L’Immaculée Conception di André Breton e Paul Éluard e Map of the New World di Derek Walcott.
La scrittura scenica si articola in una trattazione per immagine e suono di cinque brevi cantografie: a. il volo di Icaro; b. staffetta, ovvero sono nessuno o sono una nazione?; c. paraballo o intermezzo; d. veduta tergale; e. compasso di riduzione (l’impiccagione di un apneista).
L’immagine è considerata nella temporalità balenante della sua prima epifania e lì, intanto, si arresta.
Ogni cantografia procede come una moltiplicazione per talea: processo per cui frammenti di una pianta, generalmente piccoli rami, recisi e poi (ri)collocati nel terreno o nell’acqua danno vita ad altri esemplari della specie.
h 19.30____________________________________________________________
Sarah Kane, Psicosi delle 4 e 48 lettura/performance
di Neera Pieri
musiche di Enrico Mancini
con Neera Pieri e Enrico Mancini
“Queste parole bruciano ed è rischioso avvicinarvisi troppo perché sono a tratti stranamente rassicuranti e quasi consolatorie. Il sentimento suscitato in chi ascolta o legge questo testo, che oscilla fra pericolo e desiderio, ricorda l’estetica grunge della generazione X: opere crude che, nella dimensione privata dell’autore, mescolano l’inaccessibile allo spudorato. Da tali riflessioni nasce la nostra lettura, che trae le sue essenziali linee guida da un linguaggio di effetti sonori per chitarra elettrica.”
h 20.00____________________________________________________________
Livelli sonori, concerto
di Pietro Agosti
con
Pietro Agosti, chitarra e contrabbasso
Tommaso Stanghellini, percussioni
Mario Strinati, violoncello e chitarra
Da alcuni spartiti del repertorio per chitarra classica, è nata una riflessione basata sul possibile ampliamento della dimensione sonora di questi brani, con l’inserimento di strumenti ad arco e a percussione. Leggendo e studiando uno spartito per chitarra le varie voci o livelli sonori si uniscono e diventano un qualcosa di unico.
Il nostro esperimento musicale consiste al contrario nel separare queste voci assegnandole ad altri strumenti e accentuando maggiormente l’elemento ritmico.