Fiabe giapponesi

concezione Chiara Guidi
direzione Chiara Guidi e Vito Matera

con Chiara Guidi / Susanna Dimitri
e con Francesco Dell’Accio, Francesca Di Serio, Vito Matera

musica originale Giuseppe Ielasi,
Enrico Malatesta, Natàn Santiago Lazala
costumi Francesca Di Serio

luci Giovanni Marocco
scena Vito Matera
tecnica Carmen Castellucci, Eugenio Resta

responsabile di produzione Benedetta Briglia
organizzazione Elena de Pascale
produzione Societas

foto Nicolò Gialain

“La trama delle fiabe giapponesi non ha il lieto fine – a differenza di quelle classiche della nostra tradizione. Alla fine rimane solo il Vuoto, e il protagonista si ritrova sempre là dove la storia era incominciata.
Dunque non succede nulla? Davvero non è avvenuto nulla? Il Vuoto e il Nulla sono la stessa cosa? Oppure nel Vuoto e nel Nulla, il Vuoto e il Nulla hanno una forma che li caratterizza? Come si fa a vederla? Occorre stare fermi e ascoltare mentre i lati della stanza si riempiono di immagini luminose che vibrano e passano. Da dove vengono, dove vanno? Davvero non ho visto nulla? Oppure ciò che ho visto prima arricchisce ciò che rimane dopo e quindi il dopo è più ricco di prima?
Abbiamo bisogno della cultura infantile – e di sperimentare una verità più profonda – per vedere ciò che non c’è, per aprirci a un mondo e per aprire un mondo”.

Chiara Guidi ha scelto tre fiabe dell’antica tradizione giapponese e le ha inserite in una rappresentazione che vede i bambini partecipare in prima persona: alcuni sono invitati con lei in scena a eseguire, a terra, un preciso lavoro; altri, seduti in platea, vengono sollecitati, attraverso domande, a un dialogo “filosofico” che intercala i racconti. Tra platea e palco tutti i bambini, dunque, sono dentro lo spettacolo, e guidati dalla Narratrice sperimentano in prima persona lo statuto di rappresentazione proprio come fanno nel gioco, dove, insieme a altri coetanei, esperiscono il “sentire” più profondo della realtà.
Mentre la Narratrice racconta, dietro le pareti diafane della stanza, all’improvviso la luce affiora e si intravedono ombre, figure geometriche di diversi colori che si sovrappongono, come voci vaghe evocate dalle storie. Le immagini appaiono e con la stessa ineluttabilità scompaiono mentre i personaggi delle storie, trasgredendo la regola “Non aprire!” e infrangendo il vincolo del segreto, perdono tutto quello che avevano ricevuto in dono ritrovando la loro condizione iniziale di povertà.

Spettacolo per un pubblico infantile a partire dai 7 anni.
Durata 60 minuti.

Estratto video

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