Verso la Specie
ballo della Compagnia Mòra
coreografia di Claudia Castellucci
musica di Stefano Bartolini
danzatori Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, Benedetta Gianfanti,
René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann
direzione alla produzione Benedetta Briglia
organizzazione Camilla Rizzi
produzione Societas
foto Nicolò Gialain
Il titolo contiene un proposito coreografico: Verso la Specie! Ovvero rintracciare e riprodurre l’affiorare di immagini essenziali e generali, appena definite per essere distinte. I Danzatori assumono figure ritenute nel ricordo, o forme che si rifanno a una memoria genetica profonda, che soltanto la fisicità, con la sua specifica memoria, può estrarre. E tra la rappresentazione di una figura e l’altra esiste un passaggio in cui avviene una trasmutazione che qui viene trattata specialmente. Il tentativo è quello di abitare il tempo di passaggio tra un gesto e l’altro, per vivere completamente la durata di tutta la danza e non soltanto quella dei gesti in primo piano. Il tenore dell’intensità appare intatto lungo tutta la durata della danza, che tratta l’accadere reale del movimento.
La ricerca del ritmo attinge alla metrica della poesia greca arcaica, di cui si sono scelti alcuni piedi. Il versante animale del ritmo è invece ricavato dal movimento dei cavalli. La danza è una rivelazione della presenza individuale, la quale si staglia dal – e grazie al – movimento corale. La musica è l’origine propulsiva di questa danza, con una composizione cresciuta assieme al movimento, passo dopo passo.