ORPHÉE ET EURYDICE (FILM)

musica di: Christoph Willibald Gluck
versione di: Hector Berlioz (1859)
regia, scenografia, luci, costumi: Romeo Castellucci
direzione musicale: Hervé Niquet
collaborazione artistica: Silvia Costa
drammaturgia: Piersandra Di Matteo e Christian Longchamp
video / stedycam: Vincent Pinckaers
maestro del coro: Martino Faggiani
maestro del coro La Choraline: Benoît Giaux
con: Stéphanie d’Oustrac (Orfeo), Sabine Deiveilhe (Euridice),
Fanny Dupont (Amore)
Orchestra Sinfonica e Coro de La Monnaie
membri del coro giovanile La Monnaie La Choraline
primo violino: Eugenia Ryabinina

regia del film: Myriam Hoyer

produzione dello spettacolo: La Monnaie - De Munt & Wiener Festwochen
un progetto in collaborazione: Wiener Festwochen
su iniziativa de La Monnaie - De Munt
produzione del film: La Monnaie - De Munt
© La Monnaie - De Munt, 2014

 

Nel quadro del festival FOG Triennale Milano Performing Arts, Triennale Teatro dell’Arte presenta la proiezione integrale del film di Orphée et Eurydice, opera prodotta da La Monnaie di Bruxelles nel 2014.

 

Ore 18.00 incontro

Ore 20.00 proiezione

Incontro e proiezione film a cura di Piersandra Di Matteo

con Romeo Castellucci, Annalisa Sacchi e Nicola Sani.

 

“Favoloso e sconvolgente.” La Libre

L’urgenza visuale che percorre il teatro di Romeo Castellucci trova nella produzione operistica un proprio campo espressivo. FOG presenta la proiezione integrale del film di Orphée et Eurydice, opera prodotta da La Monnaie di Bruxelles nel 2014, preceduta da un incontro con il regista, Annalisa Sacchi (studiosa e docente di Estetica del teatro presso IUAV di Venezia) e Nicola Sani (compositore e direttore artistico della Accademia Chigiana di Siena) sul lavoro operistico di Castellucci. Il mito di Orfeo si traduce in una riflessione sulla condizione abissale del coma. Il film di Orphée et Eurydice permette di rivivere l’eccezionalità di un dispositivo capace di saldare ad anello la musica eseguita nel teatro de La Monnaie e la camera del centro riabilitativo Inkendaal in cui è ricoverata Els, una giovane affetta da Locked-in Syndrome. La mitologia e la musica di Gluck divengono specchi in cui si riflette, senz’alcun indugio voyeuristico, la fragilità umana, riconoscendo all’arte “il dovere di pensare la condizione umana, anche la più estrema” (Romeo Castellucci).

 

 

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