La cattedrale sommersa

laboratorio d’improvvisazione teatrale
condotto da Chiara Guidi
ispirato a Guaritore galattico di Philip K. Dick

foto Mazen Jannoun

Nei giorni di laboratorio alcune frasi del testo di Philip K. Dick Guaritore galattico (Galactic Pot-Healer) dovranno diventare le note musicali di un sistema che fissa a priori la scala cromatica del parlato, ma lascia alla capacità di ogni attore il compito di ricomporre tale scala in un’unità compositiva. Questo sarà l’oggetto del laboratorio fino a che, l’ultimo giorno, tutti saranno chiamati a innalzare un corpo sonoro in un arco di tempo di circa venticinque minuti. Non si può prevedere cosa accadrà. Per tre volte l’esecuzione di tutti tenterà, in un modo compositivo sempre diverso, di sollevare la cattedrale sommersa. In fondo il Glimmung, la misteriosa creatura aliena del racconto di Dick, non recluta specifici esperti da tutta la galassia per sollevare la mitica cattedrale di Heldscalla, inabissata nel Mare Nostrum?

“Glimmung ha bisogno di esperti provenienti da tutte le galassie per sollevare Heldscalla, l’antica cattedrale sommersa nel Mare Nostrum, per riportarla di nuovo nella terraferma… È la lotta in profondità. La Cattedrale Nera e la Cattedrale… Il Glimmung Nero e il Glimmung… Il rapporto è sempre uno a uno. Ogni Glimmung ha la sua controparte, il suo opaco, e prima o poi, nel corso della vita, il Glimmung deve uccidere la sua controparte nera, altrimenti sarà quella a ucciderlo …Il Sollevamento richiederà un’abilità notevole, capacità disparate, conoscenze professionali, un enorme impiego di capacità artistiche… dopo tutto è il motivo principale per cui ci troviamo qui: la nostra esperienza, le nostre conoscenze, l’addestramento specifico”.

da Guaritore galattico di P. K. Dick

Il senso del Laboratorio sta nel declinare la trama del romanzo in un’azione: sollevare. Il predicato verbale sintetizza il racconto ed entra sul palco.

Fare sollevare

‘Fare’ il verbo. Non:‘dire’. Fare. È un lavoro di singolarità condotte verso una forma corale.

Azione

Partendo dalle parole esplose di P. K. Dick cerco di sollevare un’unità sonora nell’arco di circa 25 minuti. Sollevare. Non una cattedrale sommersa, come ha fatto Glimmung. Ma un suono. La voce.

Ne prendiamo solo l’azione

E così entriamo nel romanzo di Dick per farne un’azione sonora con alcune strategie.

Regole per agire

Per organizzare questo sollevamento ho disegnato una cartografia di suoni per la voce, che mi ha permesso di ipotizzare uno spazio musicale tra il significato della parola letta e il timbro della voce.

Gli esecutori sono 13 e hanno a disposizione 13 punti sonori,  13 figure, 13 ambienti e  13 momentanee sospensioni accompagnate da 13 brevi monologhi e 6 dialoghi.

Sono tutte azioni drammatiche.

Attraverso di esse la voce si muove e si arresta. Si piega e si leva. Per sollevare quell’unico corpo che l’esecuzione di tutti è chiamata a formare.

Non si tratta semplicemente di cantare in coro una canzone o di eseguire un monologo, ma di spingere, comprimere, serrare e…

Ascoltare

Le figure, i punti sonori, gli ambienti, … sono affidati agli esecutori.

Che ne diventano i custodi.

Ne improvvisano la presenza. Ne azzardano la composizione.

Per sollevare.

Sollevare

Del testo di Dick ho utilizzato poche frasi. Le ho tolte dal solco della trama per utilizzarle in altro modo. Scrivendo sopra di loro un disegno per la voce che, come la trama, ha come azione il sollevare.

Composizione

Vorrei che le voci formassero una figura più grande, capace di inglobare tutte le figure, i punti sonori, gli ambienti…

Non posso prevedere cosa succederà.

Lascio ai custodi la composizione. Io aspetto che qualcosa accada.

Può darsi che riesca, può darsi che non riesca.

Il fallimento comunque servirà quanto il successo: per conoscere.

C.G.

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